Questo periodo storico ci ha fatto assistere inopinatamente al crollo di ormai decennali strutture socio-politiche, da cui molti arguiscono la caduta di un modello di società proposto ormai da un secolo ai diseredati della terra come l’ideale dell’uguaglianza e della giustizia. E forse è veramente tempo di vivere senza modelli ideali, ma non senza alcun tipo di modello.
Forse val la pena di partire da qualcuno che se ne intende.”I concetti fisici sono creazioni libere dell’intelletto umano e non vengono, come potrebbe credersi, determinati esclusivamente dal mondo esterno” e’ una frase di A. Einstein e L. Infeld [1]; se i concetti sono libere creazioni, altrettanto lo saranno i modelli e le leggi che tali concetti inquadrano e collegano. Sembra proprio che ancora la fisica moderna non abbia fatto presa sulla cultura diffusa se M. Ceruti ancora nel novembre del 1989 si chiedeva;”Sono le leggi della natura atemporali e predeterminate una volte per tutte?”[2]. Pure quasi tutti riconoscono alla Fisica il ruolo di avanguardia nell’interpretazione dei fenomeni reali. D’altra parte dovremmo senno’ tornare a Galileo ed alla sua interrogazione della Natura, contro le esperienze che ci mostrano l’inscindibilità’ del fenomeno dall’osservatore. Purtuttavia nessuno è disposto ad accettare modelli che non rispecchino risultati sperimentali; in laboratorio si costruiscono esperienze a partire da un certo modello dei fenomeni che si vogliono studiare, e se i risultati non quadrano per prima cosa si interviene sul modello, poi sull’esperienza e così via, in una continua interazione. D’altronde questo metodo, forse in una forma più rudimentale, è applicato da chiunque voglia raggiungere un qualche risultato.
Ebbene, pare che un campo non ininfluente della società pensante sia assolutamente restio ad adottare questo metodo e neppure si ponga la domanda suddetta di Ceruti. Gli economisti hanno le loro leggi e guai a chi le tocca.
[1] A. Einstein, L.Infeld, “L’evoluzione della Fisica”, Boringhieri, Torino 1965.
[2] M.Ceruti, “Ecologia:da una scienza del controllo ad una scienza dell’autonomia”, Convegno Ecosviluppo, Siena 31/10-2/11 1989.
Firenze 2 dicembre 1989
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